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Telecom Italia: AIIP, bene l’ingresso di capitali ma rapidamente lo scorporo

TELECOM ITALIA: AIIP, BENE L’INGRESSO DI CAPITALI MA RAPIDAMENTE LO SCORPORO

"Il modello inglese mostra già la corda: meglio una divisione societaria"

AIIP, l’Associazione Italiana Internet Provider, in una nota ha dichiarato:

"La definizione del nuovo assetto azionario di Telecom Italia e l’ingresso di nuovi capitali sarà un evento positivo per l’industria italiana se accompagnato da una adeguata azione delle Autorità di controllo e da un rilancio degli investimenti.

Poiché Telecom Italia e Telefonica sono monopolisti di fatto nel mercato dell’accesso a larga banda in Italia e in Spagna, al fine di evitare fenomeni di transfer pricing dal mercato italiano a quello spagnolo, con un illecito susssidio di quest’ultimo a danno dei consumatori italiani, si rende necessario spuntare ogni arma che possa essere impiegata da Telefonica/Telecom a tal fine. E’ quindi indispensabile l’adozione di misure atte a dare efficacia all’esistente obbligo di orientamento al costo dei servizi di comunicazione in capo a Telecom Italia, e prima tra tutte la separazione strutturale, conferendo in una apposi società, l’intera rete di Telecom Italia.

Occorre quindi accelerare la definizione delle regole dello scorporo della rete, per rilanciare gli investimenti e promuovere una maggiore concorrenza nel mercato. AIIP esprime soddisfazione per la volontà espressa dal Governo di aumentare i poteri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ha già annunciato il lancio di una consultazione pubblica per avviare lo scorporo.

E’ bene sottolineare sin da ora che, nonostante siano in molti ad auspicare una separazione funzionale all’inglese, questa soluzione appare superata dai fatti e dalla tecnologia. Non a caso il regolatore inglese si sta già preparando a rivedere l’attuale separazione funzionale. Gli stessi operatori alternativi in Inghilterra, hanno segnalato le difficoltà ad implementare una separazione amministrativa, in assenza di una divisione societaria. Ed i 247 impegni imposti a BT insieme ai 18 mesi che ci sono voluti per l’implementazione, ne sono testimonianza.

La separazione societaria potrebbe rivelarsi la soluzione del futuro, perchè l’implementazione efficiente delle reti di nuova generazione richiede decisioni finanziarie e di scelta tecnologica rispettose dei consumatori, dell’ambiente, della concorrenza.

Nessuno è oggi in grado di dire quali saranno i servizi più richiesti resi possibili dalle reti di nuova generazione, e quali saranno le aziende che li svilupperanno con successo. Ma di sicuro, per dare la possibilità alle aziende italiane di competere negli scenari internazionali, è necessario che ci sia una separazione rigida tra la Rete e i servizi. Solo così, si eviteranno inutili duplicazioni di investimenti e di infrastrutture, andando a liberare preziosi capitali da investire nello sviluppo di servizi innovativi e tecnologici.

Per evitare che il monopolio della telefonia, uscito dalla porta della telefonia vocale, rientri dalla finestra della larga banda, occorre che il progetto, la gestione e l’accesso alle nuove reti non resti ingessato alla visione di un unico operatore, che finisce per essere sempre, l’operatore dominante”.

Roma, 30 Aprile 2007

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INFO:
Dario Denni
Segretario Generale AIIP
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