Preoccupazioni sull’indagine del Garante per la protezione dei dati personali riguardo l’accesso delle Big Tech AI ai dati dell’Internet italiana
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Internet Provider esprime la sua profonda preoccupazione in merito all’indagine attualmente condotta dal Garante per la Protezione dei Dati Personali. Tale indagine, focalizzata sulle misure adottate dalle aziende italiana per impedire l’accesso indesiderato dei bot delle aziende AI ai contenuti dei siti web, rischia di non indirizzare l’attenzione verso i veri responsabili del data-scraping.
Da anni, i motori di ricerca esteri operano attraverso dinamiche analoghe a quelle delle aziende di intelligenza artificiale, praticando il data-scraping in larga scala senza che ciò abbia sollevato le dovute perplessità da parte dell’autorità di controllo. È cruciale, pertanto, che il Garante riconosca le imprese che subiscono tali pratiche come vittime, e non come ulteriori soggetti da indagare.
AIIP sottolinea con urgenza che senza un intervento mirato nei confronti di queste Big Tech, si rischia di perpetuare una situazione di concorrenza sleale, nella quale le imprese nazionali sono svantaggiate rispetto alle loro controparti internazionali. Tale situazione danneggia non solo il tessuto imprenditoriale italiano ma anche l’intero ecosistema digitale del Paese.
Auspichiamo pertanto che l’attuale indagine non si traduca in una serie di sanzioni ingiustificate o, peggio, nell’occasione per alterare ulteriormente le dinamiche di mercato a svantaggio delle aziende italiane. La nostra speranza è che il Garante per la protezione dei dati personali agisca con saggezza e lungimiranza, per garantire un campo di gioco equo per tutti gli attori del settore.