Discutibile la presa di posizione di Telecom Italia nei confronti delle dichiarazioni di Romano Prodi
Sulla stampa di oggi si legge una lettera di Telecom Italia firmata dai suoi Consiglieri di Amministrazione indipendenti titolata "Caro presidente, oggi agiamo in regime di piena concorrenza". La lettera è stata scritta dopo che il leader dell’Unione Romano Prodi ha dichiarato che "le autorità di controllo lasciano uno spazio che nel resto dell’Europa ci si sogna".
Relativamente, quindi, alla posizione che Telecom Italia ha assunto nei confronti di questa dichiarazione per bocca dei suoi Consiglieri di Amministrazione, AIIP (Associazione Italiana Internet Provider), intende precisare che:
- a riprova che le maglie della regolamentazione sono troppo ampie in Italia, basta ricordare che negli ultimi 10 anni Telecom Italia anni è stata condannata per violazione della normativa antitrust 9 volte dalla sola Autorità Garante della Concorrenza. Se la regolamentazione funzionasse non ci sarebbe ragione di interventi a posteriori da parte dell’autorità Antitrust.
- per quanto riguarda le tariffe per le chiamate da telefono fisso a cellulare, le maglie sembrano ancora più larghe: nonostante le riduzioni ipotizzate da AGCOM a 8,7 eurocent al minuto (che dovrebbero entrare in vigore entro il 2007), secondo elaborazioni AIIP su dati finanziari pubblici il "cost-plus" è di 4,7 Eurocent. Ai volumi del 2003, questa rappresenta per la collettività una differenza pari a 588 Milioni di euro per le sole chiamate verso utenti mobili TIM
- I provvedimenti europei del 2000 che sancivano il principio di orientamento al costo nel mercato della larga banda per gli operatori non sono mai stati recepiti. Ora che sono in fase di elaborazione le nuove normative, AIIP nutre forti riserve: si ritiene che qualora dovesse essere approvato nella forma attuale il provvedimento sulla larga banda, sarebbe un grande vantaggio per l’operatore monopolista di fatto e un vulnus, in molti casi mortale, per gli operatori concorrenti. L’effetto pratico sarebbe quello di dilatare enormemente i tempi di attuazione del principio di orientamento ai costi, instaurando nel frattempo una regolamentazione ancora più blanda di quella attuale.
- la lettera esprime il parere dei consiglieri di amministrazione di una società, non quelli del mercato. Come noto il libero mercato e la concorrenza tendono a ridurre i profitti. Come si conciliano dunque gli interessi degli azionisti di Telecom Italia (che i suoi Consiglieri sono chiamati a tutelare) con gli interessi della concorrenza che riduce i profitti?