Banda Larga, AIIP: il 5G è una chimera, la vera rivoluzione è il Wi-Fi 6E
Adottato già negli Stati Uniti grazie al via libera della Corte Federale, è il più grande aggiornamento degli ultimi 20 anni e l’Italia potrebbe fare da apripista in Europa
Milano, 11 Gennaio 2022 – Un sistema Wi-Fi con uno standard tecnico a disposizione di tutti con velocità molto superiori al 5G e applicabile sia nell’Internet of Things (IoT) che in ambito privato. E’ questa la rivoluzione del Wi-Fi 6E, la nuova soluzione tecnologica che permetterà una maggiore larghezza di banda con meno interferenze per gli utenti di tutti i giorni. Un cambio di marcia che l’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) propone di adottare subito in Italia per aprire la strada anche in Europa, sulla falsariga di quanto già avvenuto negli Stati Uniti, dove la Corte Federale, nel mese di dicembre, ha deciso di dividere 1.200 MHz di spettro nella banda 6GHz per l’uso senza licenza, dando di fatto il via libera all’attesissimo passaggio appunto al Wi-Fi 6E. Prima della sentenza, il wi-fi era limitato alla trasmissione su bande da 2,4 GHz e 5 GHz.
“Il vero 5G, quello con antenne in ogni via collegate in fibra ottica – sottolinea il Presidente di AIIP, Giovanni Zorzoni -, è una chimera: esclusione dei produttori cinesi, enormi costi infrastrutturali, mancanza di una killer-application (o “verticale” come si dice ora). Le auto di nuova generazione fanno già tutte da sole, ci sono già soluzioni efficaci e a basso costo per l’IoT, e i consumatori di pagare di più per i collegamenti Internet da smartphone non ne vogliono sapere. C’è però una tecnologia simile al 5G ma a disposizione di tutti: operatori di telecomunicazioni (e non solo di quelli con licenza radiomobile), privati e aziende, il WiFi 6E. Quella E dopo il 6 vuol dire tutto, perché aggiunge una tecnologia di fatto identica alla modulazione di frequenza del 5G, che rende possibili tutte le applicazioni del 5G ad una frazione del prezzo”.
“Il vero 5G – ricorda Zorzoni – è costoso, è inapplicabile in tanti contesti e nessuno ha ancora capito quanto fastidio dia ad aerei e satelliti (e per questo è stato parzialmente sospeso in USA), mentre non si può bloccare il progresso, in particolare quello diffuso e più democratico. AIIP ha già sostenuto con AGCOM che il WiFi-6E è fondamentale e gli vanno dedicate subito le frequenze alte della banda a 6Ghz: la tecnologia Wi-Fi 6E avrà abbondanza di chip, possibilità di essere utilizzato dovunque oggi già si usa il Wi-Fi 6 normale, oltre che in tutti i contesti del 5G ed infine permetterà di avere industrie e case collegate fino a 10Gbit/s di velocità senza fili: sarà una rivoluzione”.
Questo standard tecnico, a disposizione di tutti (non solo dei gestori radiomobili) ha velocità molto superiori al 5G e sarebbe impiegabile da subito, permettendo a tutti i vecchi terminali (Wi-Fi 6 in giù) di continuare a funzionare e di avere velocità incredibili per i nuovi “6E” con applicazione sia nell’IoT (es. Industria 4.0) che in ambito privato (wireless veloce come la fibra) che pubblico (WiFi pubblico ad altissima qualità e con standard di sicurezza ampiamente migliorati).