AIIP, GLI INTERNET PROVIDER NON SONO, NON POSSONO E NON DEBBONO ESSERE GLI SCERIFFI
COMUNICATO STAMPA
AIIP, GLI INTERNET PROVIDER NON SONO, NON POSSONO E NON DEBBONO ESSERE GLI SCERIFFI DELLA RETE
LO DICE LA DIRETTIVA EUROPEA SUL COMMERCIO ELETTRONICO
[Roma] 22 gennaio 2010 LAssociazione Italiana Internet Provider (AIIP)
L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) è sempre più preoccupata dall’orientamento giurisprudenziale che si sta diffondendo in Italia secondo cui gli Internet Provider sarebbero responsabili per gli illeciti commessi dagli utenti e che un sequestro di contenuti si possa eseguire con sistemi di filtraggio di massa del traffico internet. Tuttavia secondo AIIP questo non puo’ avvenire in spregio alle più elementari regole di civiltà del diritto. La responsabilità penale è personale. Lo dice la Costituzione e lo ribadisce il codice penale. Qualsiasi tentativo di rendere i fornitori di servizi responsabili per fatti che non hanno commesso significa tornare a forme di responsabilità oggettiva proprie dei regimi totalitari del XX secolo.
AIIP auspica che le cause pendenti in importanti tribunali civili e penali come quelli di Roma e Milano ristabiliscano la corretta interpretazione della direttiva sul commercio elettronico e sollecita un intervento legislativo che bandisca, una volta e per sempre, qualsiasi tentativo anche indiretto di trasformare gli Internet Provider in sceriffi della rete.
Viceversa, il tribunale del riesame di Milano, prima, e la Corte di cassazione, poi, hanno ritenuto lecito che un sequestro preventivo (strumento del codice di procedura penale che serve per impedire la prosecuzione di un reato) si possa eseguire non eliminando alla fonte il contenuto illecito, ma ordinando agli operatori di impedire agli utenti di raggiungerlo, filtrando tutto il traffico internet. Metodica che, al di la di ogni considerazione giuridica, è inefficace sotto il profilo della tecnologia delle reti.
Il tribunale civile di Roma, nella causa RTI contro Youtube e relativa alla presenza online di spezzoni di un noto reality show, ha stabilito che l’assenza di obbligo generale di sorveglianza prevista dalla direttiva 31/00/CE e recepita in Italia dal d.lgs. 70/2003 vada valutata caso per caso. E dunque, in altri termini, mettendo gli Internet Service Provider fra l’incudine e il martello: se non controllano preventivamente il comportamento degli utenti, sono considerati responsabili degli illeciti commessi da questi ultimi, se eseguono questi controlli preventivi, non svolgono piu’ servizi indipendenti dai contenuti generati dagli utenti, e dunque sono, ancora una volta, responsabili per fatti che non hanno commesso.
Tale orientramento, in contrasto con la direttiva europea 2000/31/CE, compromette la possibilità di fornire in Italia piattaforme di hosting per i contenuti forniti dagli utenti. danneggiando gravemente lo sviluppo del mercato interno, la crescita del PIL e l’occupazione.
Informazioni su AIIP:
AIIP Associazione Italiana Internet Providers è lassociazione di categoria di area Confindustria che rappresenta le aziende italiane eroganti servizi basati anche parzialmente su protocollo IP. Lassociazione raccoglie oltre 50 aziende fornitrici di connettività internet fissa e wireless, servizi di voip, vas e servizi su telefonia mobile, servizi di hosting ed IP Television. Lassociazione svolge le proprie attività presidiando ogni sede regolamentare con azioni ed interventi atti a garantire la piena concorrenza sul mercato, a tutela di quelle aziende italiane che hanno sempre guidato linnovazione nel settore delle TLC, e per promuovere lo sviluppo di infrastrutture e servizi che favoriscano lo sviluppo economico del paese. AIIP è interlocutore riconosciuto ed accreditato presso le associazioni di consumatori, Ministero delle Comunicazioni, AGCom e attraverso ECTA (European Competitive Telecommunications Association) ed EuroISPA (European Internet Service Provider Association) presso la Commissione UE. LAssociazione, il cui Presidente in carica è Paolo Nuti, è stata fondata nel 1995.