Il Presidente di AIIP, Zorzoni a Class CNBC: «No alla cosiddetta rete unica, sì al piano di KKR voluto dal mercato»
«Gli operatori si ribellerebbero al ritorno di fatto del monopolio. L’integrazione verticale “démodé”? Un falso mito, Apple lo dimostra»
Milano, 15 Marzo 2022 – Ieri mattina il Presidente di AIIP – Associazione Italiana Internet Provider, Giovanni Zorzoni è intervenuto sul canale Class CNBC – Milano Finanza per esprimere la propria posizione all’indomani dell’ultimo cda-fiume di TIM, nel corso del quale, oltre ad essere confermato l’appoggio al piano Labriola con scorporo della rete e possibile integrazione con Open Fiber, si è dato seguito al negoziato con CDP e autorità sul progetto di rete unica.
Proprio su quest’ultimo tema, Zorzoni ha paventato uno pseudo-ritorno al monopolio “in maniera strisciante” attraverso il possibile ricorso da un lato ad accordi che prevedono il coinvestimento nelle aree nere, e dall’altro il varo del trasferimento dei clienti TIM nelle aree bianche sulla rete BUL offerta in concessione da Open Fiber. «Una soluzione alla quale noi ci opponiamo, alla luce di un mercato composto da oltre 60 reti di altrettanti operatori che su quelle infrastrutture hanno investito – anche attraverso l’acquisizione di quote passive sulla rete Open Fiber – e che dunque si ribellerebbero a questo tipo di progettualità».
Sul via libera del cda TIM al confronto con KKR e la possibile discesa in campo di un fondo straniero nel settore delle tlc in Italia, Zorzoni ha così commentato: «Il cosiddetto piano Labriola in realtà è nato prima dell’insediamento del nuovo direttore generale in contrasto con il piano Gubitosi per avvicinare sempre di più l’ex monopolista al piano KKR. E’ da tre mesi che KKR attende una risposta tangibile alla sua proposta, nonostante il fondo sia oggi il principale driver economico della riconversione della rete di accesso di TIM da rame a fibra. AIIP è favorevole a questa soluzione di mercato, a patto che non contempli la fusione o l’integrazione spinta attraverso metodi formali o informali tra TIM e Open Fiber. KKR si è dimostrato fin da subito un investitore attento e veramente industriale, quindi dal nostro punto di vista non c’è alcuna preclusione».
L’intervista di CNBC si è spostata quindi sulla contemporaneità del modello di integrazione verticale degli operatori, e Zorzoni ha spiegato come tale modello abbia portato società come la Apple a un’indiscussa qualità dei prodotti e dei software che ne sono alla base: «Che l’integrazione verticale non funzioni più per il settore delle tlc, è un falso mito, anzi, è assolutamente il contrario. Non si comprende quindi come tale pratica, come altre del resto, debba essere esclusa a priori dal contesto industriale applicato al mondo delle telecomunicazioni».