TIM: AIIP, proposta coinvestimento lesiva per il libero mercato e incompatibile con norme europee
Zorzoni, una misura che rischierebbe di riassoggettare l’intero mercato all’ex monopolista cancellando 25 anni di battaglie concorrenziali e progressi regolatori
Milano, 23 Febbraio 2022 – La proposta di coinvestimento avanzata da Tim è incompatibile con le normative europee e lesiva del libero mercato. E’ l’opinione dell’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) che – in una nota – sottolinea come, dopo l’allarme lanciato dal Commissario di Agcom, Elisa Giomi, anche gli operatori di telecomunicazione di AIIP evidenziano le persistenti criticità dell’offerta di “coinvestimento” sui generis avanzata da TIM. Una proposta che gli operatori ritengono incompatibile con la disciplina europea e inidonea a giustificare qualsiasi rilassamento, a vantaggio dell’ex-monopolista, dei vincoli regolatori che proteggono la concorrenza e il pluralismo sul mercato.
Malgrado i parziali correttivi apportati da TIM alla proposta, che hanno infine portato l’AGCOM a valutarla, a maggioranza, “in linea di principio, conforme all’art. 76 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche”, le associazioni degli operatori ne contestano le persistenti criticità. In primis, l’assenza di una effettiva rilevanza dei coinvestitori nelle decisioni strategiche sul disegno e sul roll-out delle nuove reti.
“Il vero coinvestimento – osserva il Presidente di AIIP, Giovanni Zorzoni – presuppone una effettiva co-determinazione, da parte degli operatori che vi partecipano, delle attività di sviluppo infrastrutturale sui territori. Quanto invece proposto da TIM non si differenzia in ultima analisi da un mero affitto, o da una vendita di risorse passive in forme sostanzialmente analoghe a quelle esistenti da decenni nel nostro mercato, a cui viene dato il nome di ‘coinvestimento’ al solo fine di liberare l’ex monopolista dai propri obblighi regolatori. Delle due l’una – prosegue Zorzoni – o si ritiene che le modifiche apportate da TIM alla proposta siano significative, con conseguente necessità di un nuovo market test, o si ritiene che siano marginali, e allora non si comprende come AGCOM possa ritenerne superate le criticità”.
In conclusione, AIIP contesta che il supposto coinvestimento di TIM rischi di riassoggettare l’intero mercato all’ex monopolista, cancellando 25 anni di battaglie concorrenziali e progressi regolatori, che hanno portato il nostro Paese ad essere quello con il miglior prezzo e qualità dei servizi di telecomunicazione. Qualora la proposta di coinvestimento dovesse essere varata senza profonde e sostanziali revisioni, AIIP si conferma pronta ad intraprendere ogni iniziativa per contrastare tale ritorno al passato.